Giornata delle riparazioni: sostenibilità e riduzione dei rifiuti
Sabato 19 ottobre, si celebra la “Giornata Internazionale delle Riparazioni”, un’iniziativa globale con più di 1850 eventi previsti in 39 Paesi del mondo, volta a promuovere la cultura della riparazione come strumento efficace per ridurre l’impatto ambientale, prolungare la vita degli oggetti e promuovere la sostenibilità. In Italia, Zero Waste Italy insieme a imprese e associazioni come The Restart Project e alla coalizione Right to Repair Europe, stanno collaborando per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sull’urgenza di adottare politiche di riparazione strutturate che prevedano anche degli incentivi o bonus, in linea con le Direttive Europee e le esperienze già presenti in altri Paesi come Francia, Austria e Germania che da anni stanno già lavorando su queste tematiche.
Solo nel 2022, in Italia sono stati generati oltre 5 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, una parte consistente dei quali derivava da smartphone e altri dispositivi elettronici di uso quotidiano. Il settore degli smartphone, in particolare, rappresenta una delle sfide più complesse: solo il 15% degli smartphone in Italia viene riparato, mentre il restante viene sostituito o smaltito, contribuendo all’accumulo di rifiuti tecnologici difficili da trattare. Secondo uno studio condotto dal Politecnico di Milano, estendere la vita media degli smartphone di appena un anno potrebbe ridurre la produzione di rifiuti elettronici del 20% entro il 2030. Tuttavia, ostacoli come la difficoltà nel reperire pezzi di ricambio e le pratiche dei produttori che rendono la riparazione complessa, continuano a frenare l’adozione diffusa della riparazione come alternativa sostenibile.
Entro luglio 2026, inoltre, l’Unione Europea richiede a tutti gli Stati membri l’implementazione di normative che regolino e incentivino il diritto alla riparazione. L’Italia, dal canto suo, non può più attendere ed il Legislatore deve regolare (secondo la direttica UE 2024/1799) entro il 31 Luglio 2026 il diritto alla riparazione, con un quadro legislativo che tuteli sia i consumatori sia l’ambiente.
WeFix.it, piattaforma italiana di booking per centri di riparazione di smartphone, è tra i soggetti più impegnati a fianco delle ONG sopra citate per la promozione della cultura della riparazione e del riuso: «Tra le azioni che stiamo mettendo in campo, allo scopo di estendere la vita media degli smartphone e il loro tempo di passaggio da produzione a discarica –commenta Walter Ruggeri, responsabile dei negozi partner di WeFix.it e del networking – stiamo lanciando il servizio di ritiro di smartphone usati in sperimentazione su tutto il territorio nazionale. Inoltre, per sensibilizzare gli utenti e i negozianti partner abbiamo aggiunto una nuova voce di “prenotabilità” alla piattaforma: il “Check-up completo” attraverso il quale una volta a negozio viene verificato lo stato di salute del dispositivo tramite 16 test mirati a valutare lo stato di usura, il corretto funzionamento e il valore economico correlato a una serie di consigli che vengono dati dal tecnico all’utente per estendere la longevità del dispositivo ed eventualmente il corretto smaltimento. Sabato 19 ottobre, in occasione della Giornata internazionale della riparazione, questo servizio sarà gratuito per tutti. Con i colleghi –conclude Ruggeri– ci occuperemo anche attraverso alcune lezioni frontali presso alcuni istituti scolastici di sensibilizzare gli alunni alle tematiche di: economia circolare, riduzione dei consumi, diritto alla riparazione e allungamento del ciclo di vita dei dispositivi elettronici. Sono certamente piccole azioni, ma dobbiamo incentivare e implementare la consapevolezza che i rifiuti elettronici, soprattutto gli smartphone, possono essere utilizzati molto di più di quanto immaginiamo e che non è necessario avere sempre l’ultimo modello in circolazione per vivere meglio. Anzi, è proprio vero il contrario».