TikTok & giornalismo

TikTok & giornalismo

Oltre 130 video in otto mesi di “presenza”, 247mila follower raggiunti e più di un milione di “like” ottenuti. Stiamo parlando del profilo TikTok del Washington Post, il primo giornale al mondo (stando alle verifiche che ho effettuato durante l’ultima settimana) che ha deciso di aprire un account ufficiale sulla nuova piattaforma di video-sharing del quale, proprio il quotidiano di Washington, è stato il primo a riportarne la presunta pericolosità in termini di privacy.

L’attività su Tik Tok

Due profili, invece, quelli “seguiti” dal giornale: uno evidentemente un fake del New York Times (nell’immagineNew York TImes tik tok qui a lato), creato forse per monetizzare il nickname nel momento in cui il NYT dovesse decidere di aprire un proprio profilo su TikTok, dove è stato caricato un solo video (in cui si vede un ragazzotto dai capelli scuri che si riprende in panoramica) e dove l’immagine del profilo è quella di Ken il Guerriero, fumetto e cartone animato molto caro ai 30/40enni di oggi (e non solo), ma che ai “nativi digitali”, audience prevalente di TikTok, forse non dirà nulla. Il secondo profilo seguito dal WP è tale @ashtonkutcher che potrebbe riferirsi all’attore statunitense se non fosse che non vi sono video caricati né, tantomeno, immagini per risalire al chi o cosa rappresenti quel profilo.

La vitalità su Tik Tok

Ad alimentare il profilo TikTok del WP è Dave Jorgenson, video maker e producer del quotidiano, che, come ha riferito alla CNN, impiega circa quattro ore per produrre un video (della durata massima consentita dalla piattaforma di 60 secondi), oltre a una mezz’ora di engagement, coinvolgimento, con i commentatori del video. Effettivamente, rispetto alle altre piattaforme sulle quali è presente il giornale, il rapporto con i follower è quantomeno attivo: nella mezz’ora dedicata da Jorgenson le modalità sono “giocose”, tipiche del social (sfottò, sarcasmo, tormentoni, nonsense).

profilo tiktok washington postOgni video è introdotto dalla presenza dell’autore che, come ha spiegato, «serve a inquadrare quel che sta per accadere» così da riuscire a «mantenere l’attenzione del pubblico». L’idea è nata per cercare di «creare fiducia negli spettatori più giovani che frequentano TikTok e familiarizzare con la redazione del giornale». Di fatto, la descrizione del profilo del WP è «siamo un giornale», quasi a “scusarsi” di essere presente su una piattaforma social dove nessuno, si presume, sappia cosa sia un giornale (di carta). Emblematica (e divertente) una discussione creatasi proprio dopo la pubblicazione di uno degli ultimi video quando, per la prima volta, è apparso nella “bio” del WP «we are a newspaper» poiché, fino a tutto il mese di ottobre, il claim nella bio era «we are a newsroom», siamo una redazione.

Tik Tok è davvero “l’app degli adolescenti”?

Tutte queste specificità mi hanno portato ad analizzare, almeno per quanto possibile, se effettivamente quanto si va dicendo, “TikTok è l’app degli adolescenti”, sia vero.

Intanto, gli unici dati disponibili sono quelli della piattaforma Digiday.com e sono aggiornati al 2018 (nell’immagine una sintesi).

dati utenti tiktok italia 2018

Oltre al numero complessivo di utenti (2,4 milioni) e la percentuale di genere (65% femmine contro 35% di maschi) vi sono le statistiche di utilizzo e del numero di volte che i vari video caricati dagli utenti sono stati visti. Sulle statistiche inerenti l’età media degli utenti non c’è praticamente nulla. È vero che, durante la registrazione al social viene chiesta la data di nascita, ma è una richiesta effimera. Io stesso, per accedere a TikTok, ho inserito una data di nascita fasulla (non di molto più giovane della mia vera età, lo giuro ????). Poi, un indirizzo email (che anche in questo frangente l’ho creato ad hoc in due minuti), una password e via, si è dentro la piattaforma e si può interagire con tutto e tutti. L’indirizzo email serve solo ad accedere (non viene richiesta l’autenticazione) pertanto non serve nemmeno spendere i due minuti per creare un indirizzo email alla bisogna, ma si può serenamente accedere al social con una email inventata di punto in bianco.

Tik Tok, le funzionalità

Iscrivendosi alla piattaforma è così possibile vedere chi sono i follower di chiunque si desideri. Le funzionalità di TikTok sono identiche a quelle di Instagram. Anche l’interfaccia grafica è molto simile. Basta effettuare una ricerca e si incappa nei risultati riportati dalla piattaforma. Osservando i profili delle persone che hanno interagito con il Washington Post mi sono accorto che, osservando le immagini di quei profili che mi apparivano quanto meno veritieri, non ci siano così tanti ragazzi di 14/16 anni, anzi. Mi sono sembrate, onor del vero, persone adulte, di certo non anziane, ma adulte nel senso di “grandi”. Tenuto conto che molti genitori dei ragazzi che, tra i 13 e 17 anni, si sono iscritti per “tenere sotto controllo” -giustamente- i propri pargoli, è perlomeno plausibile che ci sia un rapporto abbastanza diretto (non voglio dire 1 a 1, ma poco ci potrebbe mancare). Poi, mi sono ricordato che il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, ha da poco aperto un profilo su TikTok. E sono andato a vedere chi sono le persone che lo seguono e che commentano i suoi post (nel momento in cui scrivo, sei video in totale). Anche in questo caso, persone adulte, o quantomeno, non certo ragazzi di 14 anni che frequentano il social per postare video di balletti, stupidate varie e caricature sui generis. Vero è, come detto, che tutto è abbastanza artificioso su TikTok: dall’iscrizione, alla scelta del nome e del nick name, fino alla fotografia.

Conclusioni

Per concludere e tornare al giornalismo, il Washington Post ha aperto le danze; non resta da vedere come dalla Capitale americana utilizzeranno la piattaforma e se gli altri giornali seguiranno a ruota.

Se avete commenti, spunti di riflessione o info utili scrivetemi. E magari vi potrebbe interessare anche questo articolo sull’utilizzo di Facebook e Instagram da parte di alcuni, grandi, quotidiani che ho pubblicato sul mio profilo Linkedin.